Il Qigong è una pratica che nasce per educare la mente, coltivandone le qualità di chiarezza, saggezza, autoefficacia, per favorire i naturali processi di autoguarigione dell’organismo mente-corpo e ritrovare la salute. Il Qigong è stato sviluppato dal dottor Pang Ming medico allopatico e tradizionale cinese a partire dagli anni ’80.
Qigong (in italiano “ci cong”) è una parola generica per una varietà di esercizi energetici e di pratiche di guarigione sviluppatesi nella Cina antica. La parola qigong è in cinese composta da due caratteri: qi che significa “forza vitale” e gong che invece vuol dire “abilità”, “lavoro”, ma anche “conseguimento”. Quindi potremmo tradurre la parola qigong così: esercizi in cui corpo e mente sono in armonia per poter governare la forza vitale. Più brevemente potremmo dire che il qigong è l’arte della coltivazione della forza vitale; coltivazione che richiede sforzo e tempo per poter essere sviluppata.
Le tre regolazioni
Sebbene ci siano molti elementi differenti che caratterizzano i vari tipi di qigong, ci sono però i cosiddetti tre metodi o tre regolazioni che accomunano pressoché tutte le tradizioni. Verranno qui descritti brevemente e successivamente verranno illustrate le caratteristiche del Qigong, il sistema che si è scelto di usare nel seminario proposto agli studenti del conservatorio.
1. Regola la postura trovando una corretta posizione (a seconda
dell’esercizio può essere seduta, sdraiata o in piedi). Rilassa il corpo
completamente nella posizione scelta.
2. Regola la respirazione. La regolazione più semplice prevede di
osservare il respiro nella regione addominale nelle sue caratteristiche
di lentezza, regolarità, profondità e sottigliezza.
3. Regola la mente eliminando i pensieri distraenti per mezzo di visualizzazioni specifiche o recitando ad alta voce dei suoni appositi. Nello stato di qigong ottimale, la mente è sempre nella contemplazione dell’oggetto di meditazione o dello stato di vuoto.